giovedì 13 gennaio 2011

Calcolare il costo di un rendering

tratto da http://www.treddi.com/forum
autore Matteo Migliorini

Sono giorni che penso di scrivere questo articolo, so bene che nel forum ci sono miglioni di discussioni, ma a mio parere non prendono atto di una reale situazione e di alcuni fattori economonici/sociali che ci circondano. Il tale articolo non vuole avere nessuna pretesa di andare a sostituire le vecchie discussioni o di essere un modo di pensare, vorrei solo fare una piccola analisi e dare alcuni strumenti fondamentali per capire come e perché si devono adottare certe scelte che possono esservi utili anche per migliorarvi la vita e i rapporti tra voi e il committente.

L'idea di scriverlo nasce dalle continue domande che mi vengono fatte da alcuni studenti o amici. Cercherò di analizzare tutte le possibili variabili del caso senza approfondirle troppo aiutandomi anche con degli esempi e delle spiegazioni basilari del mondo economico.

I sistemi economici sono diversi e molti di essi complicati, il mercato è sempre in continua evoluzione e in molti casi non esistono delle regole fisse che determinano un vero valoro del lavoro. Molto volte si conosce il prezzo di tale prestazione, ma non il suo reale valore. Quello che viene prodotto dai grafici non è un bene, ma un servizio e quindi ci sono alcuni “agenti” che possono determinare, in base al territorio, dei valori diversi. Se fosse invece una produzione di beni possiamo avere un prezzo reale calcolandolo tramite delle tabelle e il reale costo economico di materie prime utilizzate e all'andamento mondiale delle titoli, valute e petrolio (tutti dati che vengono forniti dalle borse internazionali). Non dobbiamo però perderci d'animo perché alcuni servizi che realiziamo sfruttano l'utilizo di beni, se pure secondari, di cui conosciamo il prezzo economico. Prima di fare un elenco delle varie voci vediamo quali saranno le nostre spese.

    * Locazione (affitto e consumi)

Per svolgere la nostra attività abbiamo bisogno di uno spazio adeguato, che sia svolto all'interno di una locazione diversa o uguale alla nostra residenza avremo sempre delle spese che sono sicuramente quelle di un eventuale affitto o rata del mutuo, bellette varie (gas, luce, internet, telefono ecc...) e quelle che possiamo mettere sotto la voce di manutenzione/gestione (pulizie, ecc...).

    * Software

Per realizzare tale servizio abbiamo bisogno di un software adeguato o di una suite di vari software quindi ogni licenza che aquistiamo ha un suo prezzo reale che ci viene fornito dalla software-house in base al territorio in cui ci troviamo (alcune aziende hanno la tendenza di variare i prezzi del loro prodotto da Nazione a Nazione).

    * Hardware

Tale spesa è necessaria per poter realizzare il nostro lavoro e sicuramente bisogna stare al passo con i tempi aggiornando sempre il nostro reparto macchine con della tecnologia checi permetta di lavorare al massimo.

Questi sono tutti prezzi reali che possiamo avere, quello che non possiamo avere come riferimento reale è la tariffa oraria o prestazione forfettaria che ci viene fornita da noi stessi o dai nostri collaboratori che possono variare in base ad alcune variabili.

Quali sono queste variabili?

Tempo a disposizione, bravura dell'utente, fattura tramite partita iva o ritenuta d'acconto, grandezza delle immagini (pixel e dpi), tipologia di committente (privato, pubblico, architetto, ingegnere, ecc...), territorio, epoca in cui viviamo, motore di resa utilizzato. Alcune sembrano banali, ma in realtà nascondono un argomento molto sviscerato, è sicuramente difficile all'inizio sapere come regolarsi anche perché da quando è entrato l'euro come moneta corrente le cose sono cambiate notevolmente. L'euro ha inciso molto sull'economia di un Paese Europeo, specie in Italia, poiché c'è stato quasi un assioma tra il passaggio Lira-Euro, causate anche da una cattiva gestione a livello politico – sociale della nostra economia. Gli stipendi italiani sono rimasti tali dalla metà degli anni '80 – '90 senza subire grandi variazioni. Un esempio stupido può essere dato dall'acquisto di un rotolo di shock il cui prezzo ai tempi della lira era di 1.000 £ al momento del passaggio dell'euro è diventato di 1,00 €. Capite bene che il prezzo è quasi raddoppiato di alcuni beni, mentre gli stipendi sono rimasti quelli di un tempo.

Se analiziamo i vari dati in con un grafico Tempo / Valore otterremo il seguente risultato

T = tempo | V = valore | S = Stipendio | £ = Lira | € = Euro

Noteremo che al momento dell'entrata della moneta unica il volore dell'euro è salito e non sono saliti gli stipendi che sono fissi da anni, questo ne deduce che il prezzo della vita quotidiana e tutti i beni di prima e seconda necessità sono rincarati quasi del 100%, dico quasi perché il vero valore dell'euro non è di 1:2, ma di 1:1,9.

La colpa non è solo dell'Euro, ma anche delle cattive regole economiche che regolano uno sgravo fiscale per certe aziende. Intendo la possibilità da parte di certe normative di alcuni paesi che producono degli sgravi e quindi delle aggevolazioni alle ditte che spostano la loro sede legale o produttiva in altri Paesi così da poterle permettere di avere un maggior guadagno a scapito della disoccupazione nel loro paese di origine oppure la solita “vecchia” regola di “domanda /offerta” dove vince l'offerta più conveniente.

Esempio banale, sapete dove vengono prodotte le montature degli occhiali o qual'è il loro iter di fabbricazione?

Una montatura fino a qualche anno fa veniva prodotta in Italia o nel Paese della compagnia produttrice e il guadagno era del 40-50% sul prezzo finale proposto al consumatore. Oggi il suo percorso è il seguente:

    * Un designer della ditta inventa un modello;
    * Il progetto viene spedito in un paese come Cina, Giappone, Thailandia o altro, dove si occupano della produzione della montatura;
    * Ritorna in Europa (in Svizzera per la precisione) dove viene applicato il logo e in alcuni casi anche le lenti;
    * Ritorna in Italia dove viene distribuito e venduto.

Questa operazione ha un costo del 20% in meno all'azienda e un guadagno superiore intorno al 60-70% del prezzo finale.

Forse non tutti portiamo gli occhiali, ma tutti abbiamo un paio di scarpe ai piedi e quindi se facciamo lo stesso ragionamento per le calzature otterremo che:

    * Un designer della ditta inventa un modello;
    * Il progetto viene spedito in un Paese come Cina, Giappone, Thailandia o altro;
    * Ritorna in Europa o Paese di distribuzione dove viene venduto.

Alla fine quello che noi paghiamo non è il reale prezzo della mano d'opera o delle materie prima, ma un prezzo che nel marketing viene definito prezzo Prestige. Questa tipologia di prezzo non prende in considerazione il reale consumo, ma da un valore aggiuntivo inbase alla marca o servizio che viene offerto. Viene fatto specialmente per i beni di consumo secondari o di lusso per dare l'impressione che quel determinato oggetto sia realmente di uan qualità superiore rispetto ad altri. In alcuni casi è necessario poiché reale e in altri non è assolutamente veritiero. Nel caso della visualizzazione architettonica lo vedo invece veriterio assegnare un prezzo prestige poiché non è solo un prezzo aggiuntivo, ma la reale costatazione degli anni di esperienza e della professionalità che si può offrire.

Bene, arrivati fino qui possiamo iniziare la nostra analisi economica nel settore dell'Archviz dove il prezzo prestige non è un valore fasullo, ma reale al 100%.

Qual'è il vero processo di realizzazione di un'immagine tridimensionale?

Quando si affronta un progetto tridimensionale dobbiamo tener conto di due strade principali, quella con il modello da realizzare e quella con il modello fornito dal committente. Quello che si può definire “workflow” potrebbe essere il seguente:

Modellazione | Illuminazione | Materiali | Tempo di calcolo | Post-produzione

Come vediamo nel grafico abbiamo delle parti comuni anche nel caso che il modello ci sia fornito dal committente, ma in quel caso abbiamo aggiunto una parte perché non è detto che alcuni elementi del nostro progetto siano ben modellati o ottimizzati e questo ci porta a dover ricreare alcune parti. La voce della post-produzione l'ho segnalata con un altro colore perché anche qui non è detto che sia svolta o che siamo a svolgerla, anche le altri parti non sono sicure al 100%, ma stiamo interpretando un caso in cui siamo noi a dover far tutto. Il lavoro da noi eseguito lo possiamo svolgere in base a delle tariffe orarie oppure a un prezzo fittizzio in cui possiamo perderci o guadagnarci, naturalemnte per tale settore non esistono delle tabelle economiche e quindi i prezzi possono variare dai 10 ai 50/80 euro/ora. Lavorare ad ore incide molto sul prezzo finale e se al nostro committente diciamo: "ci vogliono 5 ore" lui si aspetterà di pagare 5 ore e non 10 come magari può succedere (causa modifiche in corso o svariate prove per dei materiali o altro). Se invece viene fissato un prezzo inizialmente si possono evitare un saccco di disguidi al momento del saldo finale.

Il territorio e il cliente

Il territorio è uno dei fattori più importanti per la decisione dei prezzi e delle tariffe da applicare, si possono svolgere delle indagini di mercato per capire quali siano i prezzi minori e maggiori in modo tale da poter effettuare una media ed essere al tempo stesso competitivi. Naturalemnte non biogna mai svalutare il proprio lavoro e cercare di assegnare alle proprie capacità un giusto valore, non esistono dei metri per definire la propria tariffa oraria, ma esiste una cosa chiamata buon senso. Se effettuate un lavoro per un committente ad un prezzo elevato e lui trova chi lo fa anche con una qualità migliore della vostra ad un costo inferiore forse è il caso di rivedere certe vostre scelte. Sicuramente non sempre si ha la possibilità di parlare con gente che conosce il vostro stesso lavoro e cosa ci sia relamente dietro, ma non sempre è detto. Dovete valutare anche la zona in cui operate se per esempio vi trovate in un psoto dove la concentrazione di lavoro è maggiore o in quella zona un vostro committente può contare anche sull'aiuto di uno studente universitario forse avrete più probabilità di non prendere dei lavori in consegna. Sicuramente molti studi di architettura, design o ingegneria hanno la tendenza ad assumere sotto foram di stage degli studenti, am la differenza che intercorre tra di voi e uno studente è abissale anche se state “gareggiando” con quello che nel settore viene definito uno smanettone. La differenza la fa la vostra professionalità e quindi la capacità di trovare delle soluzioni ai problemi in tempo reale, di mediare con il committente e di fargli capire in molti casi che ci sono dei limiti alla sua immaginazione. In alcuni casi dovete anche valutare chi avete davanti a voi e se è il caso di perdere un lavoro oppure no, è molto facile dire di si a dei lavori anche se sottopagati poiché la necessità lavorative sono sempre superiori a quelle reali e allorgoglio, ma vi renderete conto che a lungo andare alcuni lavori possono riservare delle collaborazioni continue e quindi altro lavoro continuativo.

Relazioni con il cliente

Un vecchio detto dice “il cliente ha sempre ragione perché paga”, non sempre è detto. Un committente molte volte non sa di cosa si sta parlando e quindi quello poche informazioni che ha sono quelle che può ricevere tramite i mass-media (giornali, internet, ecc...) oppure tramite esperienze personali o indirette. Tutti noi avremo sentito la famosa frase “Sei bravo, cinque minuti e il computer fa tutto”... se volete evitare tale frasi vi consiglio di mostrare e spiegare alcune situazioni al vosto cliente e se è il caso di invitarlo a vedere mentre eseguite delle scelte anhe in fase di produzione per esempio durante la scelta dei materiali. Cercate di tenere sempre aperte tutte le possibilità e non mancate mai di rispetto verso di lui o verso voi stessi, chiarite fin dall'inizio alcune parti del progetto e se è il caso stipulate una scrittura privata o contratto. Per esperienza personale ho imparato che bisogna prepararsi una lista di tutti i dati e informazioni di cui avete bisogno anche solo per permettere un miglio flusso di lavoro come per esempio farvi lasiare dei file CAD possibilmente puliti e chiari oltre a quelli con tutte le informazioni oppure degli ottimi riferimenti fotografici. Cercate di tutelarvi nel caso ci siano dei problemi a fine lavoro e chiarite il numero di incontri ed eventuali modifiche che siete disposti ad eseguire. Un consiglio che posso darvi per una buona condotta di vita è quello di procurarvi due numeri di telefono, uno per lavoro e l'altro per i vostri cari. Importantissimo mettere in chiaro che se ci sono delle ore notturne di lavoro quelle possono subire una leggera variazione sul preventivo finale, anche se riuscite ad ottenere un grosso contratto ci sono dei limiti che a volte non si possono superare perché fisici (certo è la normalità di questo lavoro cercare di evitare delle nottate in bianco, ma ci sono casi in cui a volte bisogna cedere a questi compromessi, specie se esiste una time-line molto corta).

Come si compone un rendering?

Modellazione

In questi casi possono essere fornirti i disegni in formati come il *.DWG e in alcuni casi anche su cartaceo. Nel primo caso a volte capita di dover pulire il file e quindi bisogna passarci del tempo in base alla complessità del disegno, nel secondo caso invece bisogna ricostrurlo da zero.

Nel caso che il modello tridimensionale sia già fatto dobbiamo considerare una procedura di verifica e sistemazione di alcune parti perché non è detto che la bravura di colui che ha realizzato il modello sia tale che ci permetta di lavorare in tranquillità. In altri casi può succedere che il file contenga anche delle informazioni inutili al nostro fine.


Illuminazione - Motore di rendering

La scelta incide molto suoi tempi perché se utilizzi un motore come Scanline di Max o Maya Software i tempi saranno brevi per generare l'immagine, ma perderemo molto più tempo ad impostare le luci. Differente se utilizziamo un motore di resa come V-Ray o Mental Ray che non hanno grandi necessità per impostare le luci, ma i tempi di generazione variano molto in maniera esponenziale in base alla grandezza quindi se, per esempio, lo stesso file in scanline impiega 5 minuti per un immagine a 2000 pixel con V-Ray puoi impiegarne anche 30 minuti, i tempi si allungano parecchio. Ancor più complessa se il motore di resa scelto è di una tipologia come Maxwell Renderer ove i tempi si aggirano sempre nell'ordine di ore come 5-8 o anche 15.

Interno o esterno varia? è indifferente ai fini della modellazione e del render stesso poiché da una parte magari c'è la necessità di ricreare l'intero ambiente esterno (cielo, piante ecc...) dall'altro ci troviamo nella situazione dove il numero di elementi o di studio è superiore (arredi per esempio). Variano sicuramente i tempi che incidono non solo nella fase di realizzazione dell'immagine finale, ma anche nelle prove per capire l'illuminazione stessa.

Materiali

In questo caso possiamo trovarci con delle particolari necessità quindi con materiali molto ricercati passeremo molto tempo per la creazione delle texture anche per capirene la resa con la luce che stiamo utilizzando. In altri ancora sono molto lunghi i processi per via delle coordinate di mappatura che devono avere, solitamente nel settore dell'Archviz basta utilizzare delle coordiante conosciute, ma in altri casi c'è bisogno di andare a creare degli UV personalizzate.


Tempo di calcolo

Per tempi di calcolo intendiamo il tempo di creazione che impiega il software per la realizzazione dell'immagine, in molti casi (come descritto prima) possono essere diverse ore o anche pochi secondi, questo dipende dalla scelta del renderer che si utilizza e dall apotenza hardware a disposizione. In alcuni casi si ha la tendenza di far calcolare la metà del tempo di realizzazione come ora aggiuntiva, cioè se il nostro computer impiega 2 ore posso calcolare 1 ora alla tariffa oraria che mi sono scelto, in alcuni casi è quasi inutile calcolarla perché potrei disporre di hardware che mi permettono di abbassarre notevolmente i tempi di rendering, ma in ogni caso avrò una spesa da ammortizare nel tempo quindi è quasi inevitabile calcolarlo. Il piccolo inconveniente è il tempo di realizzazione, nel senso che non avendo quasi mai la certezza dei tempi non possiamo essere sicuri al 100%.

Post-produzione

Questa è una parte vitale a mio parere del processo di un render perché permette di inserire tutti gli elementi che magari non si possono o appesantiscono i tempi di renderizzazione come ad esempio le persone, le piante ecc... In molti casi serve anche per regolarne la luminosità dell'immagine o a realizzare veloci variazioni che ci possono permettere un controllo maggiore sul risultato finale. Quindi in ogni caso una passata molte volte ci vuole e questa dipende da cosa dobbiamo fare. Un lavoro che feci tempo fa aveva moltissima post-produzione quindi era vitale nel calcolo del preventivo, in altri casi è solamente un passaggio che si fa per regolare le curve della luce quindi 10 secondi. Solitamente io la calcolo sempre nella fase di modellazione o la uso come jolly, nel senso che il tempo impiegato è sempre fisso per me. Nel grafico precedente avevo segnalato che non sempre è richiesta la post-produzione questo perché non è detto che siamo noi a realizzarla, se lavoriamo in un team noi potremmo occuparci solo ed esclusivamente di una piccola parte in modo tale da poter distribuire il lavoro assegnato con una maggiore elasticità.

Un'altra domanda che mi viene sempre e puntualmente fatta è la questione sul rilascio dei file sorgente ed un eventuale prezzo ad immagine.

Dare i file sorgente?

Non si danno mai in giro perché il committente può vedere quello che avete fatto oppure può pensare di passare il vostro lavoro ad altri con il modello già fatto. Le uniche volte che si devono lasciare i file di lavoro è quando c'è un contratto scritto in cui il committente specifica che i lavori svolti in un determinato periodo o per tale progetto rimangono loro rispettando l'attuale legge sul diritto d'autore vigente in Italia e all'estero che determina la paternità e i diritti morali del materiale prodotto. Nel caso siano richiesti a fine lavoro e nel caso non sia specificato in un contratto si può proporre l'acquisto da parte del committente ad un prezzo a modello o a file, solitamente il loro valore è molto alto e può avere uan percentuale del 40-60% del prezzo concordato precedentemente. Naturalemnte dipende anche dal vostro committente e dalla tipologia di render che avete eseguito (se è un rendering di un cubo 100 € sono troppi se è invece parte di un'animazione il prezzo sicuramente sarà superiore).

Prezzo ad immagine

Impossibile calcolarlo a mio parere. Si può dire al committente che nel vostro preventivo sono previste due immagini in formato A4 o A3, più è grande l'immagine più sarà grande il guadagno e meno immagini ci saranno. Solitamente si può valutare anche in base alla complessità del modello e al numero di viste se uguali/simili o se invece completamente da ricreare questa parte viene anche definita all'inizio e mai alla fine. Se il vostro committente ha la necessità di avere un riferimento economico per stabilire quante immagini farvi produrre potete calcolarvi il tempo ipotetico di uno e moltiplicarlo per le altre viste.

Tipologia di pagamento

Fattura con partita I.V. A. – Per emettere fattura bisogna avere una partita Iva e solitamente incide molto sul preventivo finale poiché le tasse non sono mai del 20%, ma superiori. Quindi al prezzo finale bisogna aggiungere il prezzo compreso di Iva, il 20%, ed eventuali tasse date anche dall'ordine in cui si è iscritti nel caso fosse dei professionisti (geometri, architetti o ingegneri) o tasse aggiuntive.

Ritenuta di acconto – Questa formula permette di rilasciare una fatturazione senza aver bisogno di una partita Iva, basta avere il codice fiscale e non superare un limite stabilito dalle vigenti normative. La percentuale è sempre del 20% e se non specificato in particolari contratti non c'è bisogno di aggiungere altre tipologie di tasse (come per esempio INPS).

Pagamento in nero – A mio parere è assolutamente immorale il pagamento in nero oltre ad essere anche punibile penalmente, considerando anche che potrebbe essere controproducente nei vostri confronti perché non vi potete tutelare in nessun modo per il futuro.

Per degli importi grossi conviene farsi dare un acconto del 20-40% del preventivo per evitare brutte sorprese in futuro e per permettere almeno di poter avere un entrata per colmare il tempo che intercorre tra l'acconto e il saldo finale. In alcuni casi bisogna calcolare più di una scadenza di pagamento per evitare che il committente sia in una posizione di sfavore dove non possa saldare il tutto alla consegna, ma questo può avvenire per lavori grossi.

Per realizzare un buon preventivo dovete sempre farvi una media di quanto ci può volere e poi lasciarvi anche uno spazio per le trattative. Dovete essere dei bravi manager per gestire il tutto con saggiazza.

Come stipulare un contratto

Questa è al parte più rognosa se dovete farla da soli e quindi con uan scrittura privata. Volendo potete rivolgervi a figure professionali che si occupano principalmente di questo cioè da un commercialista, un notaio o un avvocato, ma la tendenda è quello di scriverlo in accordo tra le due parti e poi farlo convalidare al vostro commercialista, tramite invio Fax. Esistono tante forme di contratto, vediamo come si può stipulare un contratto di collaborazione coordinata e continua o contratto di collaborazione a progetto. Devono essere citate le seguente normative e punti fondamentali

    * Decreto legislativo n. 276 del 10 settembre 2003
    * Decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003
    * In alcuni casi è bene specificare l'articolo 4 della legge 30/2003 e degli articoli da 61 a 69 Dlgs. 276/2003.
    * Riportare i dati delle seguenti società e dei collaboratori quindi il rappresentante legale dell'azienda/società/ditta con relativa sede legale e se diversa anche sede operativa, codice fiscale e/o partita IVA.
    * I vostri dati anagrafici, di residenza, codice fiscale e/o partita IVA. Nel caso si sia più di un collaboratore a partecipare al progetto potete o formulare un singolo contratto con tutti e tre i nomi o più contratti per ogni numero di collaboratore, naturalmente può variare anche nel caso ci siano importi diversi ai vari collaboratori, date anche dalle diverse figure e/o posizioni che si possono trovare.
    * Specificare bene chi è il committente e chi il collaboratore.
    * Adesso siete pronti a dividere per punti e naturalmente dovete descrivere il periodo di collaborazione, la zona operativa, la tipologia di collaborazione (insegnante, caddista, ecc...), il compenso (orario o forfettario), le formule di pagamento (acconto su conto corrente, assegno, ecc...), che la società si fa carico di applicare sul compenso le ritenute fiscali e previdenziali previste dalle leggi vigenti, le limitazioni/obblighi in caso di informazioni private. Eventuali limiti di pubblicazione, se i file di lavoro sono di proprietà di chi li produce o della società per cui lavorate e nel caso i rispettivi diritti secondo la legge n. 633 del 22 aprile 1941 e successive modifiche. Eventuali limitazioni o rapporto di esclusiva (cioè non potete fare concorrenza) specificando un tempo e una determinata area geografica. Importantissimo specificare in quante copie è redatto il contratto se una (1) o (2) o superiore (solitamente è in duplice copia). Segnalate anche cosa succede nel caso di fine rapporto di collaborazione o mancata consegna e chi è l'organo che si curerà i rapporti di eventuali controversie tra le parti.
    * A parte dovete compilare un modulo o una “lettera di incarico per il trattamento dei dati” sulla legge della privacy (Dlgs. n. 16/2003).
    * Una volta che avete compilato il contratto e avete riletto con attenzione potete firmalo e spedirlo al vostro commercialista (importantissimo che ci sia il timbro della società, la firma, la data e che sia redatto in duplice copia).

Se non stipulate un contratto potete anche emettere una semplice ritenuta di acconto in duplice copia con i seguenti dati:

    * I vostri dati e quelli del committente
    * oggetto "collaborazione occasionale non continuativa"
    * descrizione della prestazione/servizio che avete offerto
    * importo imponibile, importo d'acconto (20%) e totale
    * data e firma


Bene, arrivati a questo punto vediamo due esempi utilizzando dei lavori con prezzi ipotetici e una bravura media dell'utente. nota importante i lavori sono, per questi esempi, eseguiti su un computer di fascia bassa e quindi con una potenza limitata

Esempio con modello 3D fornito dal committente


Pulizia file e importazione --------- 10 minuti
Illuminazione ----------------------- 1 ora con prove
Materiali ----------------------------- 1 ora con prove e impostazioni di coordiante UV
Tempo di calcolo -------------------- 30 minuti a immagine in questo caso
Post-produzione --------------------- 5 minuti in questo caso
Totale ------------------------------- 2:45 ore di lavoro

Esempio con creazione modello 3D


Modellazione --------------------- 3 ore
Illuminazione --------------------- 2 ore con prove
Materiali --------------------------- 1 ora con prove e impostazioni di coordiante UV
Tempo di calcolo ------------------ 2 ore a immagine in questo caso
Post-produzione ------------------- 1 ora jolly, ma diciamo che ora la calcoliamo assieme
Ore jolly minime ------------------- 2 ore modifiche in corso e altri imprevisti
Totale ----------------------------- 11 ore di lavoro

Mettiamo caso che la tariffa oraria sia di 10,00 Euro/ora netti

(tempo x tariffa oraria ) → 11 ore x 10 euro/ora = 110 euro

Mettiamo caso con ritenuta di acconto al 20% quindi il prezzo dell'esempio numero 2 è:

20% → [(110 € x 20) : 100] = 22,00 €

ne consegue → 110,00 € + 22,00 € = 132,00 €

Essendo una cifra particolare la si può arrotondare per eccesso o per difetto, quindi in questo caso il preventivo può essere di 130,00 €

Abbiamo affrontato solo un eventuale caso di lavoro tridimensionale, ma non dimentichiamoci che possono esistere anche dei lavori che si possono eseguire tranquillamente tramite tariffa oraria poiché non richiedono quella parte di calcolo in cui siamo momentaneamente fermi o che è sempre un'incognita nel nostro preventivo. Sto parlando di lavori come la grafica bidimensionale (2D), realizzazione di siti-web o montaggio video.

Siamo arrivati alla fine e dobbiamo anche fare i conti, non possiamo pensare che quello che abbiamo guadagnato da questo lavoro sia totalemnte nostro, dobbiamo considerare che abbiamo delle spese ecco un rapido elenco prendendo come esempio dei valori della vita in una città di media grandezza.

Spese che possiamo considerare fisse con cadenza mensile o bi-mensile.

    * Affitto (bilocale) ------------ 600-700 €
    * Bollette ----------------------- 100 €
    * Beni primari ---------------- 300 €


Spese che dobbiamo ammortizzare diluite nel tempo.

    * Hardware ---------------- 800 - 1500 €
    * Software ------------------ 5000 €


Capite bene che con tali spese dovete cercare di avere molto lavoro o di trovare ottimi clienti altrimenti non si risce manco a pagare una bolletta.

Spero che l'articolo sia stato di vostro interesse e che sia utile come guida per i vostri futuri lavori, resto a vostra disposizione per qualsiasi consulenza.

Matteo Migliorini

essendo io l'autore delle immagini precedentemente pubblicate e ai sensi della Legge n. 633 del 22/4/1941 autorizzo il trattamento e la diffusione delle tali ai soli fini di uso didattico ogni eventuale abuso sarà soggetto di esame secondo le normative vigenti

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